Un blog di Antisocial Networking

giovedì, agosto 31, 2006

Blog Day

A quanto pare oggi dovrebbe essere il . A dire il vero non ho capito proprio benissimo come funziona, però stiamo un po' a vedere cosa succede. Naturalmente evito di segnale blogs che ho già linkato qui a destra, se no a che serve a fare 'sto benedetto blog day? Ecco i 5 blog:

Mysterium
Bellissimo blog di informazione religiosa (si va dalla teologia alla filosofia): curato con estrema attenzione da Fabrizio Falconi, è sicuramente un blog difficile da seguire ma che propone davvero tanto.
Musica Metal
Altro blog del network blogosfere, questa volta dedicato al metal: qualsiasi novità o curiosità vogliate sapere sul mondo dei metallari qui la trovate.
Stefano Gallarini
Un amico che ne sa veramente tante: sempre simpatico... e pungente.
Zapotek
Lui sarebbe anche un bravo ragazzo, è che a volte è un po' pirletti, però ne sa davvero un sacco.
Sotto i cieli d'Italia
Blog del network Vibrisse (ma è corretto chiamarlo network? boh...): foto che a volte sfiorano la poesia. Se vi piace oggligatorio poi leggere Sotto i cieli d'Italia, di Giulio Mozzi e Dario Voltolini.

E direi che anche con questo blog day abbiamo concluso.

mercoledì, agosto 30, 2006

Piccole grandi soddisfazioni


Devo dire che sono un po' emozionato. L'immagine che vedete qui sopra dice tutto: finalmente posso considerarmi anch'io un facter a tutti gli effetti. Questa mattina, alle ore 10.01, è stato pubblicato un mio fact sulla home page di Roundhouse Kick. Adesso basta se no mi viene da piangere.

È arrivato il momento di parlare di Richard Benson

Mi rendo conto che parlare di Richard Benson è estremamente difficile, visto che siamo di fronte ad uno dei personaggi più inqualificabili di tutti i tempi. A prima vista potrebbe sembrare un cazzone, ma in realtà è molto di più di un cazzone. Sicuramente un'icona, il problema è che non si sa di che cosa. La parola trash infatti è sicuramente troppo riduttiva per definire un fenomeno paranormale come Richard Benson. Basta dare un'occhiata al suo sito, o a quello che c'è su Youtube per rendersi conto che ci sarebbe da scrivere un vero e proprio libro su di lui. A volte mi domando cosa può aver prodotto una tale meraviglia socio-antropologica, e sinceramente non riesco a trovare una risposta. Credo che non possa esistere risposta ad un interrogativo del genere. Anzi, in casi come questi sorge spontanea un'altra domanda: ma se l'Italia riesce a sfornare certi miracoli anticulturali, cosa mai ci sarà in giro negli Stati Uniti? Eppure in tutto ciò c'è del genio, di questo ne sono sicuro.

martedì, agosto 29, 2006

Venezia, Lynch e due fari puntati nel nulla


Si era detto da qualche parte della Mostra del Cinema, del premio a Lynch, dell'idea di fare un mini-rassegna qui in via Binda 32 su Lynch, ecc. ecc. Alla fine non se n'è fatto niente (come al solito), però un paio di parole su Lost Hghway vanno dette. E non tanto perchè sia il film di Lynch più bello o significativo (quello resta sempre il prossimo). Lost Highway è un insieme di immagini, di momenti, di ombre, di riflessi, di sensazioni che ti colpiscono allo stomaco e ti lasciano senza fiato.
La scena d'apertura, con quei fari puntati sulla strada, è veramente da brividi, semplicissima, banale nella sua anormale inquietudine. Fantastica Patricia Arquette, di una bellezza davvero fastidiosa, irritante. Inutile sprecare parole sull’estetica dolorosa, visionaria e delirante di Lynch, che anche con questo film si riconferma l’unico (per quanto ne sappia io) in grado di raccontare una visione, l’unico in grado si sviluppare una storia togliendo qualsiasi senso al concetto stesso di storia. Quando guardo i film di Lynch, e soprattutto se penso a Lost Highway, ho la piacevole sensazione di trovarmi dentro ad un incubo di Moebius.
Che controllo si può avere della propria vita? Si può riuscire davvero ad essere sé stessi oppure, nonostante tutto, non possiamo essere nient’altro che noi stessi? C'è davvero qualcos'altro che conta nella vita oltre a due fari puntati su una strada buai in mezzo al deserto? Davvero non lo so…

Andy Warhol Party #2

Qui si era parlato dell'Andy Warhol Party della settimana scorsa. qui invece trovate le foto della serata. Grazie a dio non compaio in nessuno scatto.

lunedì, agosto 28, 2006

A suo modo, un genio.


È da un po' che volevo scrivere due righe su Anton Gustafson, meglio noto come Anton Maiden. Non ricordo neanche quando ne ho sentito parlare per la prima volta, forse l'anno scorso. Anton comunque era già morto: si è suicidato nel novembre 2003. In rete resta un mito (controllate pure qui), e non tanto per la sua fine tragica. Sinceramente non saprei neanche spiegare perchè Anton Maiden sia diventato un tale fenomeno di questa portata, posso solo dire che ascoltanto le sue produzioni non si può non restare colpiti dal fascino trash del suo coraggio. Cosa faceva Anton Maiden? Niente di particolare, si limitava a ri-cantare le canzoni degli Iron Maiden sopra a delle basi midi, come è possibile vedere nel video (un estratto di un programma della tv svedese, che all'epoca dedicò un servizio al fenomeno).
Il risultato, che spesso rasenta l'orrido allo stato puro, lo potete ascoltare con dettaglio nel suo sito. Lui aveva iniziato nel 1999 e ha continuato fino al 2003, anno del suo suicidio. Intorno a lui negli anni si è sviluppata una vera e propria comunità di fedeli. Adesso resta poco: un sito internet, alcune foto, dei brani midi, qualche links. Probabilmente lo specchio di una realtà che non appartiene soltanto alla Svezia e che, risate e delirio culturalpopolare a parte, può rivelarsi molto più utile di tanti trattati di sociologia. Una visione, forse ormai un po' sfuocata e assolutamente parziale, di realtà.

venerdì, agosto 25, 2006

Alla fine l'hanno declassato.


Plutone non è più un pianeta del nostro sistema solare. "Pianeta nano" l'hanno definito. Adesso non solo abbiamo una Serie A senza la Juventus, ma anche un sistema solare senza Plutone. E non è neanche l'unico pianeta nano, dato che gli fanno compagnia Cerere, Xena e Caronte: a quanto pare dovremmo abituarci a questi pianeti nani, gli astronomi sono sicuro che probabilmente nel giro di pochi anni scopriranno dozzine di pianeti di questo tipo. Il fatto è che Plutone è troppo piccolo: il suo diametro è di soli 2.306 km, e se si considera pianeta anche lui allora bisogna considerare pianeti anche tutti gli altri. Un disastro.
Mi piace continuare a pensare che Plutone sia l'ultimo pianeta del nosto Sistema Solare, conosciuto anche come il Pianeta dell'Esitazione. Una volta arrivati a Plutone infatti tutti i viaggiatori spaziali venivano presi da un momento di esitazione, perchè poi di fronte a loro si apriva soltanto lo spazio esterno, con tutti i pericoli e le incognite che questo rappresentava. Lo immagino proprio come lo ha disegnato Leiji Matsumoto, vale a dire ricoperto interamente di ghiaccio e abitato quasi esclusivamente da uomini meccanici. Sotto al ghiaccio sono conservati i vecchi di corpi di tutti quelli che hanno deciso di utilizzare un corpo meccanico. Un triste ricordo della propria umanità perduta per sempre. Plutone, la divinità pagana del regno delle ombre, continua silenzioso a svolgere il suo ruolo. Per i più resta solo un pianeta ghiacciato, un punto perso nello spazio. Nessuno ci vuole tornare, nessuno vuole ricordare.

giovedì, agosto 24, 2006

Blog Day

A dire il vero non ho ancora ben capito di che cosa si tratti, però a prima vista sembrerebbe una cosa carina. Intanto, per non saper nè leggere nè scrivere, ho smanettato tutta la mattina per piazzare nel blog l'iconcina in flash che potete vedere sulla destra. Il link all'iniziativa lo trovate qui (oppure cliccate sul titolo del post).

Quanto mi piace la pallacanestro!


A dire il vero la pallacanestro non mi è mai piaciuta. Per evidenti problemi fisici, noti a tutti quelli che mi conoscono, non sono mai stato un praticante di questo sport. Si vabbè, anch'io da piccolo mi guardavo le partite tra Lakers e Celtics di notte su Koper Capodistria (e per di più in una mini-tv in bianco e nero), ma in realtà non ci capivo una mazza. E infatti la frase classica era: il basket mi fa cagare, però l'NBA no, quella è un'altra cosa...
E infatti l'unica parentesi baschettara che mi si è ripresentata negli anni sono state le finali NBA del '98 tra Chicago e Salt Lake City: però lì ero in Erasmus, casa dello studente, tutti in sala video a vedere le partite di notte... insomma, poteva essere qualsiasi cosa e sarebbe andata bene lo stesso.
Poi è arrivata Atene 2004 e la medaglia d'argento: cazzo che bella la pallacanestro! E adesso ci sono i mondiali (proprio adesso sto guardando Italia - Portorico) ed è rinato l'amore. Dev'essere un qualcosa legato all'azzurro della nazionale, al fascino di Mondiali ed Olimpiadi. Ma alla fine chi se ne frega del motivo, la pallacanestro mi piace un sacco. E speriamo di farcela con 'sti portoricani...

Andy Warhol Party


Ieri sera ho avuto l'onore di partecipare ad una delle esclusivissime soiree alla Maison Labranca. Serata intima, invitati selezionatissimi. Si trattava addirittura di un Andy Warhol Party: data la mia ignoranza storica in fatto di arte et similia, ho fatto finta di dare tutto per scontato, con risultati soddisfacenti direi. Stendiamo invece un velo pietoso sul viaggio di andata: grazie alle mie preziosi indicazioni (non me ne sono mai vantato, ma sono un navigatore che neanche il Jean Todt dei tempi d'oro...) il povero Salvio si è ritrovato a vagare con la sua Smart in mezzo al nulla. Con un paio di telefonate poi siamo riusciti a sistemare tutto, se no a quest'ora stavamo ancora cercando la strada giusta. Concluderei con un doveroso saluto al nostro ospite di ieri sera, che ha rivelato un'inaspettata abilità culinaria: non ho idea di cosa ci fosse dentro, ma quell'insalata messicana non era proprio niente male. Come potete notare come al solito mi sono concentrato sull'aspetto più culturale della serata.

martedì, agosto 22, 2006

Post-ferie

Più che di post-ferie bisognerebbe parlare di post-mortem, e sembra di vivere una fase di non-tempo. In teoria tutti dovrebbero essere rientrati in città, ma poi tutti rientreranno soltanto la settimana prossima. Però è già tutto aperto, anche se c'è chi sostiene che quest'estate è stato sempre tutto aperto. Tutti parlano. Qualcun altro, come me, scribacchia qualcosa. Blah, blah, blah. Il risultato è sempre lo stesso.
Al momento l'unica cosa interessante (ma neanche tantissimo) è la 63esima Mostra del Cinema di Venezia. Certo, se non fosse per il Leone d'Oro a David Lynch anche la Mostra sarebbe decisamente meno interessante. Nell'attesa qui in via Binda 32 potremmo organizzare una mini-rassegna lynchana. Per adesso aspettiamo, qualcosa succederà.

lunedì, agosto 21, 2006

Visto che si parlava di nonno Ian...

Lunedì...

Brutta cosa il lunedì mattina, soprattutto quando si torna al lavoro. Fa anche caldo, per lo meno a Milano.

martedì, agosto 08, 2006

Backstage Superstar


A proposito del concerto dei nostri svedesoni preferiti, ecco un'interessante testimonianza direttamente dal backstage di una delle tre date di quest'estate. Che sia Roma, Marcon o Cervia?

lunedì, agosto 07, 2006

Sono andato in America a piedi


Sabato ho fatto un giretto in America. Più precisamente negli Stati Uniti. La cosa interessante è che ci sono andato a piedi. Anzi, in macchina. Dopo i controlli di rito alla frontiera ho pensato bene di spararmi un bel tripol uopper (introvabile in Italia) innaffiato da coca cola a go go. Buono, devo dire che si lascia mangiare volentieri. Dopo lo spuntino ci siamo concessi una spumeggiante partita a buling che, neanche a dirlo, mi ha visto vincitore assoluto (altro che Jesus Quintana...). Bello constatare che gli americani sono proprio come li vedi nei film: donne superciccione, macchine di proporzioni bibliche, ragazzotti musculosi con la faccia da brombe, bambinetti simpatici, macchine di dimensioni spropositate.
Finita la partita ci siamo rimessi le nostre scarpe (un giorno dovrò fare una riflessione seria sulle scarpe da buling), e siamo andati a farci un gelatino al santo. Io però ho preferito restare leggero, niente gelato: fragole con panna. Già che eravamo in zona abbiamo sconfinato anche in Città del Vaticano mentre ci dirigevamo verso Prato della Valle.
Che dire, 3 stati nel giro di un'ora non sono niente male. La prossima volta che torno alla base Nato di Vicenza però vado di pomeriggio, così anche i negozi sono aperti e faccio un po' di spesa.

venerdì, agosto 04, 2006

C'è vocazione e vocazione...



"Ero chierichetto e sono andato a scuola dai preti, però credo che per diventare sacerdote ci voglia la vocazione. Come per fare l'attore porno."

Rocco Siffredi

Ian Dixit (e con questa chiudiamo)



Ultimo capitolo del nostro viaggio attraverso l'intervista che Rolling Stones Italia ha dedicato al buon vecchio Ian Gillan.

FC - E tu l'hai capito il vero senso della vita?
IG - Certo, assolutamente! Devi avere presenti due cose per essere felice, una fisica e una metafisica: il senso di appartenenza e uno scopo. Ricordarti da dove vieni e sapere dove stai andando. Senza, la vita non ha senso.

mercoledì, agosto 02, 2006

Bologna, 2 agosto 1980, ore 10,25.


Antonella Ceci, 19 anni
Angela Marino, 23 anni
Leo Luca Marino, 24 anni
Domenica Marino, 26 anni
Errica Frigerio In Diomede Fresa, 57 anni
Vito Diomede Fresa, 62 anni
Cesare Francesco Diomede Fresa, 14 anni
Anna Maria Bosio In Mauri, 28 anni
Carlo Mauri, 32 anni
Luca Mauri, 6 anni
Eckhardt Mader, 14 anni
Margret Rohrs In Mader, 39 anni
Kai Mader, 8 anni
Sonia Burri, 7 anni
Patrizia Messineo, 18 anni
Silvana Serravalli In Barbera, 34 anni
Manuela Gallon, 11 anni
Natalia Agostini In Gallon, 40 anni
Marina Antonella Trolese, 16 anni
Anna Maria Salvagnini In Trolese, 51 anni
Roberto De Marchi, 21 anni
Elisabetta Manea Ved. De Marchi, 60 anni
Eleonora Geraci In Vaccaro, 46 anni
Vittorio Vaccaro, 24 anni
Velia Carli In Lauro, 50 anni
Salvatore Lauro, 57 anni
Paolo Zecchi, 23 anni
Viviana Bugamelli In Zecchi, 23 anni
Catherine Helen Mitchell, 22 anni
John Andrew Kolpinski, 22 anni
Angela Fresu, 3 anni
Maria Fresu, 24 anni
Loredana Molina In Sacrati, 44 anni
Angelica Tarsi, 72 anni
Katia Bertasi, 34 anni
Mirella Fornasari, 36 anni
Euridia Bergianti, 49 anni
Nilla Natali, 25 anni
Franca Dall'olio, 20 anni
Rita Verde, 23 anni
Flavia Casadei, 18 anni
Giuseppe Patruno, 18 anni
Rossella Marceddu, 19 anni
Davide Caprioli, 20 anni
Vito Ales, 20 anni
Iwao Sekiguchi, 20 anni
Brigitte Drouhard, 21 anni
Roberto Procelli, 21 anni
Mauro Alganon, 22 anni
Maria Angela Marangon, 22 anni
Verdiana Bivona, 22 anni
Francesco Gomez Martinez, 23 anni
Mauro Di Vittorio, 24 anni
Sergio Secci, 24 anni
Roberto Gaiola, 25 anni
Angelo Priore, 26 anni
Onofrio Zappala', 27
Pio Carmine Remollino, 31 anni
Gaetano Roda, 31 anni
Antonino Di Paola, 32 anni
Mirco Castellaro, 33 anni
Nazzareno Basso, 33 anni
Vincenzo Petteni, 34 anni
Salvatore Seminara, 34 anni
Carla Gozzi, 36 anni
Umberto Lugli, 38 anni
Fausto Venturi, 38 anni
Argeo Bonora, 42 anni
Francesco Betti, 44 anni
Mario Sica, 44 anni
Pier Francesco Laurenti, 44 anni
Paolino Bianchi, 50 anni
Vincenzina Sala in Zanetti, 50 anni
Berta Ebner, 50 anni
Vincenzo Lanconelli, 51 anni
Lina Ferretti in Mannocci, 53 anni
Romeo Ruozi, 54 anni
Amorveno Marzagalli, 54 anni
Antonio Francesco Lascala, 56 anni
Rosina Barbaro in Montani, 58 anni
Irene Breton in Boudouban, 61 anni
Pietro Galassi, 66 anni
Lidia Olla in Cardillo, 67 anni
Maria Idria Avati, 80 anni
Antonio Montanari, 86 anni

Copertine dal mondo

martedì, agosto 01, 2006

Brusco risveglio


Rientrare a Milano è dura, soprattutto dopo un uicchendino ad Ibiza. Se ci ripenso non mi sembra neanche di essere stato ad Ibiza anzi, non mi sembrava di essere da nessuna parte: eravamo immersi nel nulla in una finca da sogno.
In quattro giorni da quelle parti sono passate soltanto due macchine: la nostra e quella di un amico della nostra padrona di casa (che poi è sempre la stessa di via Binda). Roba da trasferirsi lì e mandare affanculo tutti, come del resto ha fatto il vero padrone di casa, un ex hippy tedesco che si è rifugiato lì negli anni '70, con tanto di ex autobus parcheggiato in giardino.
Almeno loro da qualche parte potevano ancora scappare, ma noi dove andiamo?