Marcòn Superstar
Devo dire che venerdì le cose sembravano leggermente compromesse: il concerto da scaletta mi iniziava alle 21.00, e noi alle 22.00 eravano ancora dispersi in una non meglio specificata statale del ricco nord-est. Io però conosco bene i miei polli, ed ero abbastanza tranquillo: non esiste gruppo rock al mondo che vada in scena all'orario prestabilito, figuriamoci poi se si parla di un gruppo di puzzoni glam fucking rock. Devo dire che la mia futura consorte, che aveva accettato con grande gioia di venire al concerto, non era proprio sicurissima della cosa, e iniziava ad accusare qualche segno di cedimento. Del resto beccarsi due ore e mezza di coda tra riviera del Brenta e pseudo tangenziale di mestra dopo una dura settimana lavorativa non è il massimo. Se poi ti aspettano 4 cialtroni sudaticci e puzzoni che urlano come delle bestie sul palco vi lascio immaginare che contentezza. Ma niente paura, alla fine anche lei si è divertita.
Comunque per tornare a noi, alle 22.30 siamo finalmente riusciti a raggiungere Marcon (da leggere obbligatoriamente con l'accento sullo o finale, mi raccomando): come volevasi dimostrare i nostri cari ragazzotti svedesi non avevano ancora cominciato il soundcheck, quindi tutto ok. Stiamo parlando degli Hardcore Superstar che, come da copione, venerdì hanno letteralmente spaccato i culi. Mi dispiace per il francesismo ma non c'è altro modo per definire lo show dell'altra sera. I 10 euri meglio spesi degli ultimi 30 anni. Hanno anche suonato tutto l'ultimo disco, un vera e propria bomba di rock ignorante.
Unica nota stonata della serata: non mi sono sparato il classicissimo panino ignorante da concerto. Avevo già spiluccato a casa e mi sono limitato ad assaggiare un boccone del kebab della Vale. Ormai mi sto proprio imborghesendo, sarà 'sta cosa del matrimonio?
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