Alla fine l'hanno declassato.
Plutone non è più un pianeta del nostro sistema solare. "Pianeta nano" l'hanno definito. Adesso non solo abbiamo una Serie A senza la Juventus, ma anche un sistema solare senza Plutone. E non è neanche l'unico pianeta nano, dato che gli fanno compagnia Cerere, Xena e Caronte: a quanto pare dovremmo abituarci a questi pianeti nani, gli astronomi sono sicuro che probabilmente nel giro di pochi anni scopriranno dozzine di pianeti di questo tipo. Il fatto è che Plutone è troppo piccolo: il suo diametro è di soli 2.306 km, e se si considera pianeta anche lui allora bisogna considerare pianeti anche tutti gli altri. Un disastro.
Mi piace continuare a pensare che Plutone sia l'ultimo pianeta del nosto Sistema Solare, conosciuto anche come il Pianeta dell'Esitazione. Una volta arrivati a Plutone infatti tutti i viaggiatori spaziali venivano presi da un momento di esitazione, perchè poi di fronte a loro si apriva soltanto lo spazio esterno, con tutti i pericoli e le incognite che questo rappresentava. Lo immagino proprio come lo ha disegnato Leiji Matsumoto, vale a dire ricoperto interamente di ghiaccio e abitato quasi esclusivamente da uomini meccanici. Sotto al ghiaccio sono conservati i vecchi di corpi di tutti quelli che hanno deciso di utilizzare un corpo meccanico. Un triste ricordo della propria umanità perduta per sempre. Plutone, la divinità pagana del regno delle ombre, continua silenzioso a svolgere il suo ruolo. Per i più resta solo un pianeta ghiacciato, un punto perso nello spazio. Nessuno ci vuole tornare, nessuno vuole ricordare.
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