A suo modo, un genio.
È da un po' che volevo scrivere due righe su Anton Gustafson, meglio noto come Anton Maiden. Non ricordo neanche quando ne ho sentito parlare per la prima volta, forse l'anno scorso. Anton comunque era già morto: si è suicidato nel novembre 2003. In rete resta un mito (controllate pure qui), e non tanto per la sua fine tragica. Sinceramente non saprei neanche spiegare perchè Anton Maiden sia diventato un tale fenomeno di questa portata, posso solo dire che ascoltanto le sue produzioni non si può non restare colpiti dal fascino trash del suo coraggio. Cosa faceva Anton Maiden? Niente di particolare, si limitava a ri-cantare le canzoni degli Iron Maiden sopra a delle basi midi, come è possibile vedere nel video (un estratto di un programma della tv svedese, che all'epoca dedicò un servizio al fenomeno).
Il risultato, che spesso rasenta l'orrido allo stato puro, lo potete ascoltare con dettaglio nel suo sito. Lui aveva iniziato nel 1999 e ha continuato fino al 2003, anno del suo suicidio. Intorno a lui negli anni si è sviluppata una vera e propria comunità di fedeli. Adesso resta poco: un sito internet, alcune foto, dei brani midi, qualche links. Probabilmente lo specchio di una realtà che non appartiene soltanto alla Svezia e che, risate e delirio culturalpopolare a parte, può rivelarsi molto più utile di tanti trattati di sociologia. Una visione, forse ormai un po' sfuocata e assolutamente parziale, di realtà.
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